DUE FAVOLE A CONFRONTO



L’originale di Esopo

Il lupo e l’agnello

Un lupo affamato vede un agnello a valle di un corso d’acqua, intento a bere. Avendo in mente di saziare la propria fame lo aggredisce dicendogli che gli stava sporcando l’acqua. “Ma come” - gli risponde l’agnello - “se io sono in basso non è possibile”. Non pago il lupo lo rimprovera di aver sparlato mesi addietro di lui. Di fronte all’agnello che lo rintuzza con la circostanza decisiva che a quell’epoca non era ancora nato, il lupo taglia corto dicendo che allora era stato il padre a sparlare di lui. Infine compie il misfatto.

Morale della favola: certi uomini ne opprimono altri con finti pretesti.


Il sequel in salsa locale

I lupi, i lupacchiotti, l’ariete e il gregge

Ad Aidone, un gruppo di sedicenti agnellini diceva di aver trovato un branco di vecchi lupi. E prima ancora che questi li accusassero di avergli sporcato l’acqua pensarono bene di servirsi del dio Eolo (vento e bufera) per scacciarli definitivamente e, così, salvare il resto del gregge (gli aidonesi) dei quali si erano autoproclamati difensori.

Gli agnellini, partiti per scacciare i vecchi lupi, giunti al cospetto di questi vi si accordarono, indicando loro il modo migliore per fare del restante gregge un sol boccone. In realtà non erano agnellini ma dei lupacchiotti travestiti da agnellini. Per fortuna, inaspettatamente, un vecchio lupo si pose a difesa del gregge. Questi fronteggiò gli altri lupi vecchi e i lupacchiotti e mise in guardia il gregge che ebbe tutto il tempo di mettersi in salvo. In realtà il vecchio lupo era un ariete che, provvidenzialmente, si era travestito per smascherare il complotto ai danni del gregge (gli aidonesi).

Morale della favola: la natura di lupo per certi uomini è presente sia da giovani che da vecchi, sia con la maschera che senza.

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